La folle corsa.
Da Schengen a Dublino. Europa e Italia.

Francesco Caracciolo


demo-pic

Vuoi sapere che folle corsa ha fatto l'Italia accogliendo e ospitando fino a riempire le sue città e le sue contrade di immigrati di ogni provenienza, di diverse etnie e di decine di fedi religiose (20 a Milano)? Leggendo questo libro potrai scoprire che cosa si sarebbe potuto e dovuto fare e si potrebbe fare e non si è fatto e si è continuato a non fare. Potrai pure scoprire con quale leggerezza e superficialità e indifferenza si è giunti quasi al collasso.
"[...] Dal 2013 era divenuto sempre più evidente l'esigenza di fermare il continuo afflusso di migranti. Con o senza la collabotazione e l'assenso dell'Europa, l'Italia avrebbe dovuto fermarlo a tutti i costi per difendersi, anche contro la condanna dell'Onu e dell'Ue. E' superfluo dire che avrebbe dovuto smettere di raggiungere i migranti fin sulle coste dell'Africa per accoglierli, selezionarli e, in parte, espellerli, perché il costo di quella generosità era enorme, insopportabile, e avrebbe presto prodotto lo sconvolgimento sociale e il collasso del Paese, il dissesto del suo bilancio e l'esaurimento delle sue risorse [....]".
"[...] Era chiaro che l’Italia doveva salvarsi, se potesse ancora farlo. Non potendo contare sull’apporto di altri Stati, dovrebbe agire da sola mobilitando tutte le sue forze e rompere i lacci giuridici che si era legati al collo. Per fermare la deriva e impedire la totale invasione e non potendo intervenire usando la forza per attaccare, l'Italia dovrebbe bloccare ogni accesso, respingere chiunque dal suo territorio e rinviare ai libici le persone che, bontà loro, spingevano gratuitamente verso la meta agognata e restituire ad ogni altro Stato i suoi cittadini e i suoi ospiti sorpresi nel Mediterraneo a viaggiare in direzione della terra promessa [...]"

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